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Nuovo Bando MISE per le Imprese che investono in IT

15 Ott , 2020,
esseti
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100 milioni di euro stanziati. Dal 15 dicembre le domande per richiedere l'agevolazione. Una nuova sfida per le PMI?

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Fonte: mise

Con il nuovo Decreto Crescita sono stati stanziati 100 milioni di euro per agevolare le PMI negli investimenti destinati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, con particolare riferimento a quelle appartenenti ai  settori più colpiti dalla crisi economica innescata dalla Pandemia COVID-19.

Il decreto che definisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione per il bando “Digital Transformation” delle PMI è publicato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

I Progetti possono essere presentati anche da gruppi di imprese, massimo 10, o singolarmente e riguardano in via prevalente il settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, nonché, al fine di accrescerne la competitività e in via sperimentale per gli anni 2019-2020, alle imprese del  settore turistico impegnate nella digitalizzazione dei servizi.
Sulla base dei settori ammessi, nell’allegato n. 1 del provvedimento attuativo dell’intervento sono identificate le attività economiche ammissibili.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue:

  1. 10 percento sotto forma di contributo;
  2. 40 percento come finanziamento agevolato.

Per le Imprese quindi nuove opportunità, ma anche nuovi impegni per gestire la presentazione dei progetti.

Un processo che deve essere curato con attenzione per non vanificare le risorse e i tempi impiegati per gestire l’aspetto burocratico della presentazione.

In questi mesi infatti, nonostante le diverse opportunità promosse per sostenere le imprese sul fronte dell’adeguamento tecnologico, altrettante sono state le difficoltà incontrate per gestire le fasi burocratiche per ottenere l’accesso alle diverse fonti di agevolazione o contributo.

Occorre quindi una preparazione preventiva, finalizzata a programmare le fasi utili a gestire correttamente i passaggi per la produzione documentale delle proposte e richieste. Queste attività spesso risultano impegnative per le imprese che attualmente devono gestire già una più complessa organizzazione aziendale.

I progetti di adeguamento tecnologico, le nuove implementazioni e lo sviluppo di progetti destinati a migliorare la digitalizzazione delle imprese sono spesso già operativi o in fase di avvio e richiedono il coinvolgimento di un team di risorse e competenze in grado di coordinarsi efficacemente con il managment aziendale.

L’opportunità di attingere a risorse finanziarie aggiuntive è pertanto un’occasione essenziale per le imprese, ma l’importante è che questi strumenti non compromettano la realizzazione temporale dell’investimento.

 

Oltre il Progetto, quali punti chiave?

I Check Point

Modalità di presentazione delle domande

Predisposizione della documentazione e accesso ai sistemi informativi predisposti per formulare la richiesta

Valutazione, Punteggi e Premialità

Valutazione della qualità progettuale, coerenza degli investimenti con i piani strategici e di sviluppo dell'impresa

Condizioni e le soglie minime di ammissibilità

Requisiti dimensionali, occupazionali, settoriali, adempimenti fiscali

Rendicontazione e ammissibilità costi

Gestione della rendicontazione e implicazioni amministrative e di controllo gestione.

Contatta il nostro team PER REALIZZARE IL TUO PROGETTO

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Attraverso il nostro Team di professionisti, le imprese con le quali collaboriamo nella realizzazione dei Progetti di investimento tecnologico, possono trovare un efficace supporto per gestire al meglio tutti i passaggi per accedere a queste opportunità.

 

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    Autorizzo a ricevere informazioni sulle iniziative legate alle nostre soluzioni e servizi

     

    Nuove opportunità per le PMI con i voucher per l’ Innovation Manager che il MISE dovrà avviare entro il 2019.

    31 Lug , 2019,
    esseti
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    Fonti: MISE, Invi Italia

    Il Decreto del 7 maggio 2019 del Ministero dello Sviluppo economico, dà il via ai voucher per gli Innovation Manager,  ma mancava ancora il Decreto per l’attuazione della procedura per la definizione dell’Albodei Professionisti e delle Società abilitate.

    Il Decreto direttoriale è stato emanato dal MISE il 29 Luglio e disciplina le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco Mise dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati allo svolgimento degli incarichi manageriali oggetto delle agevolazioni.

    Le PMI interessate potranno, successivamente presentare le domande per usufruirne di queste Figure Professionali – manager qualificati o società di consulenza abilitate – autorizzate a svolgere questo importante ruolo di agevolazione all’innovazione a favore delle piccole imprese.

    L’intervento, che in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0,  sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI di tutto il territorio nazionale, favorisce l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

    Il terreno delle imprese familiari si dimostra un terreno fertile sul quale questa iniziativa porterà indubbi benefici.

    Le opportunità offerte dai Voucher per l’Innovation Manager   mirano dunque a favorire un legame più stretto tra  PMI e sviluppo competitivo sul fronte dell’innovazione. Parlare di PMI in Italia significa anche parlare spesso di imprese “familiari”, ovvero imprese che sono organizzate in maggioranza da managemnt interno familiare.

    Si tratta di un provvedimento di sicuro interesse per la maggior parte delle imprese italiane dunque, visto le specifiche caratteristiche dimensionali e manageriali che le caratterizzano

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    Come dimostrato dall’ultimo sondaggio annuale KPMG – barometro delle imprese familiari europee  – che coinvolge oltre 1.500 imprese familiari di 26 paesi europei l’importanza dell’innovazione quale strumento per favorire la crescita è una priorità.

    Lo studio mostra anche che esiste un significativo  processo di apertura delle imprese familiari verso  manager esterni,  rendendo quindi l’accesso a questo incentivo, una via privilegiata per  acquisire risorse strategiche al conseguimento delle priorità espresse.

    Risulta emergere così come la figura dell’Innovation manager sia una figura chiave per le piccole e medie imprese a carattere familiare, considerando la loro naturalmente capacità di visione di lungo periodo e la tendenza ad investire di più in innovazione rispetto alle altre.

    Favorire l’ investimento tecnologico nella produzione e nell’organizzazione dei processi, contenere i rischi, sviluppare nuove opportunità di mercato gestibili attraverso sistemi di controllo idonei a misurare risultati e fornire dati previsionali.

    Questi alcuni dei temi principali che potranno essere affrontati con maggiore facilità dalle PMI con il supporto della figura dell’ “innovation Manager”

    Industria 4.0. Dove siamo e dove andremo?

    17 Ott , 2018,
    esseti
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    Non solo investimenti per la digitalizzazione ma soprattutto competenze e sinergie. Questi i focus emersi all’evento Industry 4.0 organizzato da Digital 360 Group.

    Si è svolto ieri a Roma, l’evento organizzato da Digital 360 Group e Agenda Digitale sul tema Industry 4.0, programma ormai noto al mondo economico e industriale mirato a sostenere lo sviluppo della nuova rivoluzione industriale dell’era digitale.

    Nonostante i due anni trascorsi siano ancora pochi per valutare effetti e risultati di questo impatto, sono senz’altro tempi strettissimi quelli che invece impegnano le imprese ad analizzare il continuo evolversi delle tecnologie e delle sue applicazioni.

    L’evento ha messo a confronto il mondo imprenditoriale, accademico e della ricerca e quello istituzionale, per individuare strategie e strumenti utili a cogliere tutte le opportunità di cui il nostro sistema produttivo ha ancora bisogno e soprattutto per gestire in maniera efficace l’economia 4.0.

    Due i tavoli di confronto: il primo ha puntato l’attenzione sullo stato dell’arte in Italia, su come le imprese si stanno muovendo in funzione delle  esigenze emerse e a cui si richiede una risposta. Il Secondo, che ha coinvolto maggiormente le parti istituzionali, era orientato ad indicare le priorità politiche e gli obiettivi  dei prossimi interventi a sostegno della trasformazione nel nuovo modello industriale.

    Il punto non è infatti quello di poter accedere alle nuove tecnologie – e su questo l’attuale Governo mantiene la rotta segnata dal Governo precedente, nel confermare sostanzialmente gli incentivi  agli investimenti – ma piuttosto quello di saper gestire il cambiamento organizzativo dettato dalla modifica dei processi produttivi e non solo.

    Per questo uno dei temi caldi affrontati è stato proprio quello delle competenze.

    Dopo l'investimento in macchinari e tecnologia, la strategia è e deve essere sul tema della formazione, è fondamentale l'integrazione tra "vecchio" know how e nuovo know how per continuare produrre ma in maniera ottimizzata
    Alberto dal Poz
    Presidente, Federmeccanica
    Dobbiamo lavorare sul capitale umano (risorse e competenze), con gli incentivi è stato iniziato un percorso ma è e deve essere un lavoro continuativo. Supporto importante da parte della filiera
    Carlo Robiglio
    Presidente Piccola Industria e Vice Presidente Confindustria

    Mai come oggi la visione di un necessario cambiamento “culturale” nella visione di impresa,  risulta essenziale e condiviso da tutti gli analisti e stakeholder.

    Limitare il focus al termine “industria” risulta già troppo riduttivo.

    Per questo si preferisce utilizzare il termine “impresa” 4.0, a significare che non si può pensare che l’innovazione produttiva sia la sola e definitiva soluzione per un miglioramento organizzativo a garanzia allo sviluppo del sistema economico.

    La rivoluzione non è industriale ma di impresa nel suo complesso. Deve investire l’intera organizzazione e quindi tutte le risorse umane.

    Il problema delle competenze non riguarda solo la carenza di figure idonee a gestire l’impiego di strumenti e macchinari evoluti, quanto piuttosto la necessità di coinvolgere figure professionali impiegate in tutti i livelli dell’organizzazione, soprattutto a partire dal managment.

    Marco Perona – Professore Ordinario – Università di Brescia e Socio Fondatore, IQ Consulting, ha evidenziato le differenze di coinvolgimento delle risorse Umane all’interno del processo 4.0 (dati del periodo 2016-2017)

    Sono proprio le Funzioni Manageriali  – Amministrazione, Risorse Umane in primis – ha risultare  quasi completamente estranee a questo coinvolgimento.

    Questo dato appare senza dubbio allarmante perché indica una forte carenza di “visone” complessiva e sistemica dell’imprenditoria italiana ad accogliere, se non a prevedere, la vera innovazione che consente il necessario salto di qualità.

    In questo contesto di analisi si è discusso anche del ruolo delle figure tecniche, punto dolente del nostro sistema di istruzione e formazione, che restano ancora incagliate in un sistema inadempiente e incoerente con le dinamiche effettive del mercato.

    L’istituzione degli ITS , mirati proprio a generare un’offerta adeguata a questa domanda, resta ancora arginata ad un sistema non efficace, sul quale comunque il Governo di chiara di volere lavorare per migliorare  e potenziare questo canale.

    Come è emerso soprattutto nel dibattito che ha coinvolto in particolare il mondo imprenditoriale, ma anche quello accademico,  questo è però solo uno degli ostacoli da superare. Serve un cambio di passo per la crescita di competenze che vanno oltre le abilità tecniche.

    Serve una revisione degli obiettivi di investimento delle imprese che non possono prescindere dal riservare importanti fette di budget all’area organizzativa e manageriale includendo anche investimenti materiali mirati a gestire la digitalizzazione complessiva dell’organizzazione non solo in termini produttivi, ma in termini di processi di controllo, monitoraggio e data analysis.

    Da qui è emerso un’ulteriore tema significativo, ovvero quello della Cybersecurity e della gestione complessiva della sicurezza dei dati aziendali come ha evidenziato soprattutto Andrea Muzzi – Sales Engineer, F-Secure Corporation Italia

    Il pensiero deve essere quello di definire strategie di gestione della sicurezza e non quello di intervenire in caso di.

    Le ragioni dei molti problemi rilevati sono ovviamente riconducibili alle caratteristiche tipiche del nostro sistema industriale .

    Prima fra tutte le dimensioni delle nostre imprese, per il 90% collate nella Media e Piccola dimensione.

    E uno degli obiettivi preposti è quello appunto di far crescere le dimensioni delle imprese. Sia come opportunità di business che come sviluppo organizzativo.

    Il ruolo delle numerose Start up e la possibilità di creare sistema con le imprese più dimensionate è un obiettivo molto sentito  dai vari relatori, visto addirittura come unica strada direttrice per lo sviluppo.

    In questo si vede anche la necessità di rafforzare gli strumenti di sostegno al sistema della filiere produttive, alle caratterizzazioni produttive del nostro paese che sono eccellenze uniche al mondo – manifattura e meccanica in primis –  e che sono il vero volano dell’intera economia.

    Bisogna orientarsi verso un prodotto nato già su piattaforma e legato al dato, ma soprattutto dobbiamo fare un cambio di passo e crescere, passando da imprese piccole a medie e grandi. Questo è il momento in cui gli obiettivi del Piano devono essere arricchiti, va aperto in primis a più imprese innovative coinvolgendole direttamente
    Giovanni iragliotta
    Co-direttore dell'Osservatorio Industria 4.0, Politecnico di Milano

    La digitalizzazione e le nuove applicazioni tecnologiche hanno in se la possibilità di “integrare” i sistemi, e possono quindi stimolare e sostenere una vera politica di sviluppo delle filiere, generando quindi input di crescita per le aziende che sono in grado di essere coinvolte nel sistema , ancorchè piccole ma dotate di capacità innovativa e competenze orientate all’innovazione.

    Tanti nodi quindi ancora da sciogliere e su cui lavorare.

    Presentiall’evento a rappresentare il Governo, Marco Bellezza – Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Stefano Firpo – Dirigente Generale, Ministero Sviluppo economico. 

    Entrambi hanno confermato il ruolo di sostegno a questo modello industria 4.0 indicando le priorità a cui intendono puntare, come la diffusione di tecnologie AI e Blockchain, sostenere il sistema PMI e intervenire nel canale dell’istruzione tecnica superiore per adeguarlo e migliorarlo in risposta alle effettive esigenze professionali.

    C'è anche la formazione, importantissima, dove bisogna trovare una forma di coerenza tra le diverse lauree professionalizzanti. Bisogna lavorare bene sulla filiera, le tecnologie abilitanti tipo Blockchain, IoT
    Stefano Firpo
    Dirigente Generale, Ministero Sviluppo economico
    C'è massima attenzione da parte del Governo verso i temi dell'innovazione, ma la loro giusta veicolazione è compito anche del servizio pubblico.
    Marco Bellezza
    Consigliere Giuridico del Vice Presidente del Consiglio

    Contributi alle PMI dalle Camere di Commercio per gli investimenti in I4.0

    11 Ott , 2018,
    esseti
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    C'è tempo fino al 30 novembre per presentare le richieste di contributo per spese in consulenza e formazione

    spese voucher digitali

    Nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico relative a “Piano Nazionale Industria 4.0 – Investimenti, produttività ed innovazione” le Camere di Commercio hanno attivato una specifica iniziativa approvata sempre dal MISE denominata Progetto “Punto Impresa Digitale” (PID), diretta a promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici.

    Si tratta di Bandi specifici  rivolti alle PMI iscritte alle Camere di Commercio nel proprio ambito territoriale, con i quali è possibile richiedere un contributo per avviare attività di formazione e/o consulenze professionali necessarie per adeguare i processi organizzativi e produttivi aziendali, alle tematiche della digitalizzazione.

    I Bandi rientrano nel quadro dei Contributi digitali I4.0 – Misura B – Anno 2018 attivati dalle sedi territoriali delle Camere di Commercio.

    Scarica il Disciplinare della CCIAA di Siena

    Scarica il Disciplinare della CCIAA di Prato

    I Termini per presentare le richieste scadono il prossimo 30 Novembre

    Requisiti

    PMI aventi sede legale e/o unità locali nella propria  circoscrizione territoriale della Camera di Commercio, e in regola con il pagamento del diritto annuale

    Le risorse complessivamente stanziate sono definite dalle singole Camere di Commercio.

    Il valore massimo di contributo che può essere richiesto  è comunque di € 7.000,00 e dovrà coprire il 70% dell’importo complessivo delle spese ammesse ed effettivamente sostenute oltre la premialità di cui all’art. 13 del disciplinare (definito dalle singole CCIAA), relativo al rating di legalità. Per essere ammessi al contributo i progetti devono superare un importo minimo di € 3.000,00

    Servizi di consulenza relativi ad una o più tecnologie tra quelle previste all’art. 2 del Disciplinare erogati dai fornitori descritti nella “Scheda” e le spese per formazione esclusivamente se essa riguarda una o più tecnologie tra quelle previste dall’art. 2, comma 4, Elenco 1, della parte generale del Disciplinare

    Le domande possono essere presentate dal 23/07/2018 al 30/11/2018 secondo quanto specificato dai singoli Bandi e dalle procedure indicate dalle Sedi territoriali a cui l’impresa deve fare riferimento.

    Si tratta comunque di inviare la documentazione secondo procedure digitalizzate (posta certificata), con sottoscrizione digitale o autografa, accompagnata dal documento d’identità del legale rappresentante dell’impresa richiedente

    Contributi PMI I4.0 consulenza e formazione

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    Possiamo assisterti anche nella redazione del Progetto e nella presentazione della domanda alla Camera di Commercio del tuo ambito territoriale.

    GDPR: Una sintesi per aziende ed enti

    7 Ago , 2018,
    esseti
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    Dal 25 maggio è in vigore la nuova normativa in materia di protezione dei dati personali (GDPR).

    Ecco un elenco dei passaggi più significativi necessari per rispondere alla nuova normativa e alle disposizioni contenute nel Regolamento UE 2016/679.

    Ogni trattamento deve fondarsi sul rispetto dei principi di liceità, limitazione delle finalità e minimizzazione dei dati fissati nel Regolamento (artt. 5 e 6) e garantire agli interessati tutti i diritti previsti (artt. 13-22) tra i quali il diritto di accesso, rettifica, portabilità e cancellazione dei dati personali o limitazione del trattamento.

    Ai titolari spetta il compito di decidere autonomamente le modalità, le garanzie e i limiti del trattamento dei dati personali, anche attraverso un apposito processo di valutazione (Data Protection Impact Assessment – DPIA) che tenga conto dei rischi noti o evidenziabili e delle misure tecniche e organizzative (anche di sicurezza) necessarie per mitigare tali rischi.

    Si tratta di uno strumento fondamentale per disporre di un quadro aggiornato dei trattamenti in essere. È obbligatorio per realtà aziendali con più di 250 addetti. Tuttavia, l’obbligo prescinde dal requisito dimensionale nel caso in cui i dati oggetto del trattamento possano presentare un rischio per i diritti e le libertà degli interessati, il trattamento non sia occasionale o includano dati sensibili, genetici, biometrici, giudiziari. I contenuti minimi sono indicati all’art. 30 del Regolamento. Deve avere forma scritta, anche elettronica, e va esibito su richiesta al Garante.

    Il titolare e il responsabile del trattamento sono obbligati ad adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio del trattamento (con l’obiettivo di evitare distruzione accidentale o illecita, perdita, modifica, rivelazione, accesso non autorizzato). Ad esempio per trasferire, archiviare e ricevere informazioni dovrebbe impiegare tecnologie specifiche per rendere il dato anonimo e quando non è più necessaria la conservazione dei dati personali, gli stessi dovrebbero essere distrutti, cancellati o resi anonimi.

    La designazione (in alcuni casi obbligatoria) di un DPO riflette l’approccio responsabilizzante del Regolamento. Fra i suoi compiti rientrano la sensibilizzazione e formazione del personale, la sorveglianza sullo svolgimento della valutazione di impatto, la funzione di punto di contatto per gli interessati e per il Garante per ogni questione attinente l’applicazione del Regolamento.

    Al via i voucher per la digitalizzazione delle PMI

    8 Nov , 2017,
    esseti
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    Dal MISE arrivano 100 Milioni di Euro per accompagnare le imprese nei processi di digitalizzazione e di ammodernamento tecnologico

    Fonte: MISE – Ministero dello Sviluppo Economico

    agevolazioni digitalizzazione impreseIl Piano industria 4.0 continua ad essere alimentato attraverso nuove opportunità di investiento.

    Il Ministero dello Sviluppo Economico ha finalmente dato attuazione con decreto direttoriale lo scorso 27 ottobre, alla DM 23 settembre 2014.

    Sono state definite le modalità e i termini di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni che dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica.

    Le domande potranno essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018.

    Già dal 15 gennaio 2018 sarà possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda.

    Le risorse sono ripartite per Regione attraverso l’utilizzo di Fondi quali il Fondo sviluppo e coesione e il PON Imprese e Competitività 2014-2020

    I Voucher quindi saranno assegnati dopo la valutazione delle domande presentate e ovviamente in numero limitato ai fondi disponibili.

    E’ quindi  importante essere preparati ad individuare i necessari investimenti e avviare fin da ora la fase di progettazione tecnica necessaria a descrivere il processo di  innovazione di cui l’azienda ha bisogno.

    Si tratta di un’occasione importante che consente alle piccole imprese di rinnovare, mettere in sicurezza, rendere competitiva la propria attività, dimezzando il costo effettivo.

    Per supportare le imprese nella realizzazione del processo di progettazione, compilazione e presentazione della domanda,  offriamo un servizio di consulenza completo che vi accompagna nel controllo degli adempimenti necessari e nella scelta degli investimenti più idonei.


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    Innovazione e competenze digitali nella legge di Bilancio 2018. Continuano le opportunità di investimento per le imprese italiane.

    18 Ott , 2017,
    esseti
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    Investimenti infrastrutturali e investimenti in formazione. Questi i binari su cui devono transitare nel 2018 le imprese italiane.

    Fonti: Il sole 24 Ore, PMI.IT, La Repubblica.it

    Investimenti IT agevolazioni per le Imprese

    Tra gli elementi cardine della legge di Bilancio 2018 emerge ancora il tema dell’innovazione come fattore determinante dello sviluppo delle imprese.

    Investire in innovazione è quindi la linea consolidata del Governo, per rafforzare e incentivare i piani di investimento delle imprese italiane.

    La strada è tuttavia ancora molto lunga e soprattutto non priva di inconvenienti.

    Basti pensare alle problematiche legate alla connettività che in molte aree del Paese risulta ancora sofferente, nonché alle problematiche della gestione della rete.

    Ma al di là di questi aspetti, restano comunque necessari gli investimenti infrastrutturali, che le imprese, soprattutto quelle del comparto produttivo, non possono ignorare se vogliono acquisire competitività e quindi crescita su un mercato che ormai non può essere considerato diversificato.

    La diffusione delle tecnologie in ogni ambito, impone un modello di gestione e di produzione ormai comune a tutte le imprese, basato sull’investimento in innovazione.

    L’ opportunità di sfruttare ancora gli incentivi 4.0 come il superammortamento dei beni strumentali al 130%, riproposto nella Legge di Bilancio 2018,  è quindi fondamentale per lo sviluppo delle Imprese italiane, ed in particolare per le PMI.  Per tutto il 2018 c’è  quindi ancora margine per adeguare i propri sistemi e le proprie infrastrutture tecnologiche.

    Resta invece al 250% l’iperammortamento, che riguarda gli investimenti in macchinari digitali e probabilmente al 140% per i software.

    L’attenzione all’innovazione comporta quindi anche la necessità di gestire al meglio nuove tecnologie e strumenti digitali nei processi lavorativi . Per questo le Imprese non sono chiamate solo ad investire in infrastrutture a anche e soprattutto in formazione e sviluppo di competenze orientate all’innovazione digitale.

    Nella legge di Bilancio è previsto infatti anche uno strumento nella forma di credito d’imposta per la formazione in abito di innovazione.

    Questo ulteriore strumento invita quindi le imprese a preparare piani formativi specifici per il proprio personale e  gestire così gli investimenti tecnologici con le adeguate  competenze interne .

     


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    Innovation 7. Iniziano da Torino gli incontri G 7 dedicati alle strategie di Innovazione

    19 Set , 2017,
    esseti
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    G7 Innovazione e ICT

    L’engagement group lanciato durante il Vertice di Taormina, rappresenta una prima assoluta, con i ministri del Lavoro, della Scienza e dell’Industria che si avvincenderanno per i tre meeting in sequenza, nella settimana che va dal 24 al 30 settembre

    Fonti: Innovationpost.it; g7italy.it; MISE

    G7 Innovazione e ICT

    Come previsto dal calendario del G7 sotto la Presidenza Italiana , si svolgeranno a Torino gli incontri dedicati all’Innovazione, ICT e Scienza.

    Le riunioni organizzate nell’ambito dei programmi del G7 2017, sono organizzate a livello ministeriale dalle principali democrazie mondiali, con l’obiettivo di coordinare le strategie comuni su sviluppo industriale legato alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

    Le linee di riferimento per la realizzazione di queste strategie passano dalla necessità di ridisegnare la società e il mercato del lavoro alla luce dell’impatto delle nuove tecnologie.

    La tecnologia costituisce il primo diffusore della globalizzazione economica rendendo evidente la necessità di affrontare le  sfide che l’innovazione pone in modo condiviso a livello  internazionale.

    Parole chiave: inclusione, apertura e sicurezza

    Per questo i governi dovranno adottare piani in grado di rendere accessibile e fruibile l’utilizzo della tecnologia a tutti i livelli , ma allo stesso tempo dovranno disegnare efficaci strategie per la sicurezza,  per minimizzare i rischi derivanti dalla maggiore diffusione delle tecnologie, sia per i cittadini che per il sistema economico.

    Temi e programmi

    Ribattezzato I-7, lo Strategic Advisory Board to G7 Leaders on People-Centered Innovation, avrà il compito di lanciare ai governi un invito all’azione, richiamando l’attenzione sul divario tra il potenziale offerto dal progresso tecnologico e l’effettivo utilizzo da parte delle istituzioni.

    La struttura dell’Advisory Board prevede che ciascun paese del G7 e l’Unione Europea nominino un Referente, incaricato di selezionare un gruppo costituito da cinque innovatori.

    Il Referente italiano è Diego Piacentini, Commissario per la Trasformazione Digitale.

    I lavori del I-7, si concentreranno sulle opportunità che derivano dalla diffusione dell’intelligenza artificiale, sul valore dei big data e sui nuovi profili lavorativi che nascono di pari passo alle tecnologie digitali.

     

    L’Italia presenta la fase due del piano industria 4.0

    Nell’appuntamento di Torino il  ministro Carlo Calenda farà il punto sul piano industria 4.0 e in particolare  presenterà  la cosiddetta  fase due del piano, integrato nella manovra di bilancio.

    Fase molto importante sarà quella della realizzazione dei nuovi Bandi per i Competence Center.

    Si tratta di strutture da realizzare attraverso la partnership di imprese e centri di ricerca con l’obiettivo di veicolare al meglio l’innovazione attraverso il sistema imprenditoriale ed economico del Paese.

    Su questo versante sono  stati accantonati 15 milioni di euro di investimenti per il 2017 e altrettanti per il 2018.

     

    Industria 4.0: Proroga termini iperammortamento

    14 Set , 2017,
    esseti
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    Esteso fino al 30 settembre 2018 il termine per usufruire dell’agevolazione dell’iperammortamento

    iperammortamentoFonti: Sole 24Ore, MiSE

     

    Il Ministro Calenda ha annunciato ufficialmente la proroga concedendo così alle imprese un’ulteriore sostegno per l’accesso all’investimenti in innovazione.


    Dopo i dati positivi sulla ripresa economica e la produzione industriale arriva anche la buona notiza di un’altro sostegno importante alle imprese, soprattutto a quelle che hanno abbracciato positivamente la necessità di investire in innovazione.

    Come già preannunciato, per le imprese che acquistano o intendono acquistare beni strumentali rientranti nel piano Industria 4.0. sarà possibile contare sull’agevolazione dell’iperammortamento fino a settembre 2018.

    Lo ha annunciato il Ministero dello Sviluppo economico, che attraverso il il Decreto Sud, proroga i termini di scadenza di questa agevolazione.

    In particolare, è stato esteso al 30 settembre 2018 il termine ultimo per la consegna dei beni ammessi all’agevolazione.

    La condizione stabilita è che, entro la data del 31 dicembre 2017, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

    “Posticipare la scadenza entro cui deve avvenire la consegna del bene, significa di fatto, poter concedere alle imprese più tempo e maggiori possibilità di effettuare nuovi investimenti, leva indispensabile per imprimere un forte impulso positivo all’innovazione, alla produttività e all’occupazione.

    L’obiettivo di questa iniziativa è contribuire al consolidamento dei segnali positivi registrati nei mesi scorsi, grazie alle imprese che hanno saputo cogliere le sfide dell’innovazione utilizzando al meglio le opportunità introdotte dal pacchetto di riforme varato dal Governo”

    Accompagnare le imprese nella trasformazione digitale

    2 Mag , 2017,
    esseti
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    Rivoluzione o trasformazione? Come accompagnare le imprese nel processo di change management legato alla tecnologia e alla digitalizzazione?

    Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica la Guida dedicata agli strumenti attuativi del Piano nazionale Industria 4.0 e il ministro Calenda, attraverso una lettera diretta alle imprese, ha invitato a cogliere le opportunità offerte dal piano.

    In questo scenario storico l’accresciuta capacità di interconnessione sta infatti radicalmente trasformando anche i modelli di business del sistema imprenditoriale e in particolare del sistema industriale con effetti sull’intera intera catena del valore di produzione.

    Ma come si stanno preparando le imprese ad affrontare questa svolta? E si stanno davvero preparando?

    Le occasioni e gli strumenti sono pronti e assumono diverse caratteristiche e tipologie, proprio per adattarsi a qualsiasi tipo di contesto, dalle grandi imprese alle piccole realtà imprenditoriali.

    Innanzitutto è necessario affrontare il percorso avendo prima riconosciuto la necessità di cambiare “pensiero” e soprattutto visione

    Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi.”

    Per questo il punto cruciale è il cambiamento di mentalità e di atteggiamento  delle pmi.

    Industria 4.0 è una questione culturale più che tecnologica. Non basta avere attenzione al prodotto, bisogna essere eccellenti un tutte le funzioni aziendali».

    Per scegliere la stada della Digital Transformation nelle imprese serve prima di tutto consocenza e competenza.

    Per questo sono essenziali piani di formazione e accompagnamento che possano guidare il management  nell’impostazione dei loro progetti di trasformazione digitale, affiancarle sull’individuazione delle migliori opportunità di finanziamento collegate ad industria 4.0, supportarle definendo la roadmap di adozione più efficace e aiutandole nella scelta dei partner più adeguati per cogliere tutte le opportunità disponibili.

    Se sei interessato a valutare con noi una  Road Map della Trasformazione Digitale nella tua azienda ecco le nostre proposte

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