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La formazione ai tempi della digital transformation

4 Apr , 2024,
esseti
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PMI in cerca di competenze. Perchè non basta disporre di tecnologie innovative per assicurarsi crescita e sviluppo.

Formazione_digital transformation_Esseti

L’adeguametno delle competenze è un elemento essenziale soprattutto per le PMI sempre più orientate a gestire il cambiamento tecnologico.

Esseti ha costruito nel tempo, grazie alle esperienze dei fondatori, una solida esperienza nel settore della formazione sia partecipando come formatori sia costruendo insieme a importanti Enti formativi, progetti e percorsi di formazione professionale, mirati al settore IT.

Queste esperienze sono state essenziali anche per portare avanti una politica di gestione delle risorse umane, che in Esseti ha portato ad un incremento del 50% dei dipendenti nell’arco degli ultimi tre anni. Grazie ad iniziative formative realizzate e all’attivazione dei percorsi di stage in azienda, l’offerta dei servizi e la multidisciplinarietà delle competenze di cui oggi dispone, ha garantito la copertura di servizi sempre più ampi e diversificati.

Un valore aggiunto che oggi ci permette di affrontare con maggiore solidità la gestione della digital transformation a supporto dei nostri clienti.

Stefano Susini e Denise Baggiani, rispettivamente Amministratore e Socia della Esseti Servizi Telematici srl, ne hanno parlato nell’intervista di Storytime Official

Copia di Formazione GDPR ESSETI - 4

Quali sono le sue principali mansioni in Esseti?

Stefano Susini

Attualmente rivesto sempre la carica di Amministratore unico per cui molto tempo mi è sottratto dalle attività connesse al mantenimento di una struttura che oggi conta quasi una ventina di addetti, fra dipendenti e collaboratori.

Continuo però l’attività di consulente, possiamo dire di IT Manager in outsourcing, per importanti aziende nostre clienti e coordino le attività della Business Unit che si occupa di sviluppo e system integration, supportando le aziende nella creazione di dialogo e interscambio fra i propri sistemi gestionali, anche in ottica 4.0.

Molta parte del mio tempo è poi dedicata alle iniziative di formazione professionale sui temi della transizione digitale.

Denise Baggiani

In Esseti mi occupo di aspetti legati alla gestione della Società, con particolare riferimento Risorse Umane al Marketing e comunicazione e al coordinamento delle risorse di Staff, ma spesso mi trovo anche a svolgere il ruolo di Project Manager per alcuni progetti dell’area Web, della Formazione e dei progetti di innovazione e digital transformation realizzati per  nostre aziende clienti grazie all’acquisizione di finanziamenti pubblici.

Esseti quindi è una realtà che ha costruito nel tempo, grazie alle esperienze dei fondatori, una solida esperienza nel settore della formazione. Perché oggi è importante occuparsene, soprattutto con alle competenze in ambito IT?

Denise Baggiani: ll problema principale delle nostre imprese è che non trovano personale preparato per gestire l’innovazione – ormai necessaria – che è percepita come leva fondamentale per crescere, essere competitivi e offrire prodotti di “qualità”. È facile pensare che la tecnologia renda tutto più semplice, veloce, fattibile. Ma bisogna avere una marcia in più. Sicuramente le nostre imprese si sono sempre distinte in tutto il mondo per qualità, ingegno e creatività.  – Made In Italy è un marchio che dovrebbe dire qualcosa appunto – e per questo oggi più che mai dobbiamo saperlo sfruttare anche grazie alle nuove tecnologie . E lo si può fare solo se le persone sono preparate a gestire questa nuova era. Preparate non solo quelle addette ai lavori, ma tutti in generale sono chiamati a saper “dialogare” con questi strumenti. Ancora oggi tra i corsi più richiesti in azienda però ci sono i corsi di Excel. Questo non può però limitare la necessità di formare in maniera continuativa anche i profili più specializzati, perchè si sà, nel mondo della tecnologica non c’è ma un punto dia rrivo, ma sempre una partenza verso nuovi scenari. Oggi sappiamo bene che c’è un altro aspetto che ci coinvolge tutti, ovvero la sicurezza, la gestione dei dati, le minacce di attacco che possono mettere in ginocchio un’attività, etc…. quindi senza dubbio c’è bisogno di una maggiore “cultura” e “sensibilità” verso questi temi. Grazie quindi ad una formazione anche sul campo, non necessariamente tradizionale, cerchiamo sempre di alimentare un attenzione all’aggiornamento e adeguamento verso l’utilizzo degli strumenti digitali e cerchiamo di farlo in pratica quotidianamente durante lo svolgimento di tutte le altre attività svolte presso le nostre aziende Clienti.

I nostri prodotti e servizi si stanno sempre più concentrando verso l’area cyber security, ma vediamo spesso, nonostante ormai si sia compreso quanto sia importante il lato sicurezza nella vita di un’azienda, che sussistono ancora difficoltà sia per quanto riguarda l’impiego di figure professionalmente specializzate in questo ambito che lacune su una maggiore consapevolezza opertiva da parte di tutti gli operatori coinvolti.

La crescita di Esseti, che negli ultimi 5 anni è passata da 2 a 9 dipendenti a tempo indeterminato, è avvenuta anche grazie ai giovani e alle opportunità di inserimento “formativo” di cui abbiamo potuto usufruire. Lo stage è una cosa seria. Almeno per noi e nel nostro settore.

Fare bene un lavoro significa imparare dalla realtà lavorativa che è fatta molto di relazioni, capacità di lavorare in autonomia ed essere propositivi, sapersi confrontare con più livelli di professionalità, capire come funziona l’azienda dove lavoriamo, capire perché e come mai ci sono altri processi aziendali importanti che fanno sì che anche il tuo lavoro “tecnico” sia fatto al meglio. Quindi anche gli stage se fatti come si deve danno veramente molto ad entrambe le parti in gioco.

Parlando della nostra esperienza in termini di assunzioni  negli ultimi 4/5 anni posso indicare che per noi Stage è sinonimo di assunzioni. Complessivamente quasi il 50% dei nostri dipendenti attuali arriva da questi percorsi. La formazione sul campo resta essenziale per acquisire la professionalità e la visione del contesto lavorativo.

Siamo noi i primi interessati affinché il nostro “investimento” – perché di questo si tratta per entrambi – non vada disperso. Sappiamo bene che oggi non sono più le aziende ad avere il coltello dalla parte del manico. Sono le persone che grazie alla professionalità che si sanno costruire, possono scegliere dove andare a lavorare. Questo è quello che succede nel nostro settore. Forse in altri meno, ma per noi sicuramente è così. Molte aziende pur avendo necessità di intercettare queste professioni non hanno la possibilità di investire in assunzioni di questo livello e spesso quindi devono comunque avere un supporto esterno di aziende, come la nostra, che ha potuto costruire professionalità che oggi sono appetibili

Queste esigenze effettive delle imprese, ci spiegano quindi anche perché è importante affidarsi ad un vero professionista del settore ?

Stefano Susini: Esattamente. Oggi, infatti, resta la difficoltà di acquisire risorse interne qualificate, anche perché molte imprese non prevedono ancora di inserirle in un modello organizzativo adeguato, non hanno compreso fino in fondo il ruolo strategico che hanno assunto e presto assumeranno sempre più. Di contro il mercato sta proponendo un’offerta di addetti informatici assai variegato, con punte di eccellenza ma anche, diciamo così, di professionisti improvvisati o di informatici per diletto, di ragazzi nativi digitali che hanno conosciuto il mondo del digitale nelle loro attività di svago ma hanno bisogno di un aiuto per convertire le loro conoscenze e competenze in qualcosa di realmente utile per il mondo del lavoro.

Ecco perché le imprese, ovviamente in particolare le PMI, devono poter assolutamente contare sull’apporto di Società esterne che abbiano la capacità di trasformare le loro problematiche in reali opportunità di crescita con l’aiuto del digitale. Le aziende si devono spesso rimettere in discussione, trasformare profondamente ed è comprensibile la difficoltà di molti imprenditori ad avere la giusta visione. Spesso incontriamo persone che risultano disorientiate, se non addirittura spaventate, perché vedono messo in discussione il modello di business che hanno seguito per decenni. Ricordiamoci che molte delle piccole aziende sono ancora oggi a conduzione familiare o vedono l’imprenditore direttamente al centro delle loro attività produttive.

Quali sono le figure quindi che oggi, nel vostro settore, vedete come quelle più necessarie e quindi più richieste?

Stefano Susini: Ovviamente il mercato del lavoro mette tra le principali esigenze dalle aziende tantissime figure del settore IT, ma le PMI hanno ancora difficoltà a cogliere le sfumature. Siamo ancora, per fare un parallelo con l’evoluzione del mondo sanitario, alla figura del medico generico e non siamo ancora arrivati all’epoca in cui si riesca a cogliere del tutto il vantaggio nel rivolgersi allo specialista.

Comunque, in questo momento si nota una particolare criticità nel contesto cybersecurity e quindi possiamo facilmente prevedere che gli esperti del settore saranno presto troppo pochi per rispondere al bisogno di tutti. Restano sempre molto richieste le figure che si occupano di sviluppare nuove soluzioni, con la tendenza ad una sempre maggiore specializzazione nei nuovi linguaggi di programmazione, ma che allo stesso tempo sappiano seguire un progetto in modalità Agile nel suo complesso, occupandosi anche delle fasi legati all’analisi e al rilascio della soluzione: nel nostro settore si parla di DevOps, coniugando la figura Developer con quella Operation, di fatto cumulando le loro attività.

Aspetto molto significativo nel nostro lavoro è quello della System Integration ossia il dialogo fra sistemi diversi, gestionali e dipartimentali magari introdotti in azienda in tempi diversi e sviluppati con tecnologie diverse per cui si gestiscono Team composti da figure come l’analista funzionale, il data analyst, il sistemista, il security manager, chiamati a collaborare su un unico progetto. Ecco perché si necessita di figure preparate e dotate delle cosiddette soft skills, ossia capacità relazionali, etica del lavoro, leadership, pensiero critico fra le altre.

La gestione dei dati è sempre al centro della nostra attività e oggi ci troviamo a maneggiare quantità di dati impensabili fino a pochi anni fa. Saper maneggiare grandi quantità di dati in tempi brevi per estrarre informazioni porta le aziende ad un vantaggio competitivo importante. Pensiamo alla Business Intelligence, la Manutenzione Predittiva, l’Intelligenza artificiale, solo per citare alcune applicazioni importanti

Per noi, ad esempio, che abbiamo sempre affrontato le tematiche dell’IT in ottica diversificata, si sono aperte anche nuove strade. Abbiamo infatti una area specifica per la cosiddetta Legal IT, nella quale stiamo introducendo figure che si occupano delle problematiche legate al trattamento dei dati personali normato dal GDPR, al rispetto delle normative che le imprese devono seguire nelle loro attività di progettazione e di erogazione dei servizi in ambito IT. Spesso sono necessarie figure che provengono dal mondo economico-giuridico ma con una buona conoscenza anche degli strumenti lato IT, o viceversa esperti di processi e tecnologie che comprendano l’importanza delle norme e siano in grado di interpretarle e seguirle. Spesso si formano dei team di risorse che si contaminano facilmente e che possono arrivare a gestire al meglio questi aspetti all’interno di una impresa e all’interno delle PA.

Gli stili di vita e le aspettative lavorative oggi sono molto cambiate. Il settore IT sembra essere favorito dunque sotto questo aspetto.

Denise Baggiani: Indubbiamente, il fatto che noi offriamo questa modalità di lavoro è sicuramente un punto a nostro favore per le scelte di molti candidati.

Per il nostro settore, dove la richiesta di figure professionali specializzate è molto alta è ormai un dato di fatto che sono i candidati a “dare le carte” nell’incontro domanda offerta. Ed indubbiamente la possibilità di utilizzare questa forma di lavoro è molto apprezzata.

Anche prima della pandemia, per noi lavorare a “distanza” era una modalità normale per cui per noi è stato facile cavalcare questa onda di cambiamento.

Come sempre bisogna trovare le giuste misure. Troppa distanza non è positiva e  va sempre contestualizzata.

Per noi il cambiamento delle modalità di lavoro ha forse favorito l’acquisizione di ulteriori risorse, che possono tranquillamente svolgere il proprio lavoro dalla propria abitazione.  Ma anche la flessibilità di orario può diventare una risorsa per entrambe le parti. Pro e contro ci sono sempre ma vanno saputi affrontare e gestire per valorizzare il lato positivo. Proprio come nella tecnologia stessa.

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Progetto QUASAR – QUantitative Analysis for Services and Assets Reliability

24 Ago , 2021,
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RS2020 – POR  CREO FESR 2014-2020

Progetto co-finanziato dal POR CreO FESR Toscana 2014-2020 – Azione 1.1.5 – Sub-azione a1 – Progetti di ricerca e sviluppo delle MPMI RS2020 – Bando 2

ESSETI SERVIZI TELEMATICI S.R.L. è partner del progetto “QUASAR – QUantitative Analysis for Services and Assets Reliability”

Una molteplicità di realtà industriali e manifatturiere, operanti in ambiti “business critical” (e.g., Smart City, Industrial Manufacturing, Environmental Monitoring), hanno intrapreso un percorso di innovazione e maturazione spesso confluito nell’adozione di sistemi hardware/software “complessi” tali da rispondere dinamicamente ai cambiamenti dettati dall’evoluzione dei processi interni garantendo un continuo allineamento tra sistemi IT/OT e business aziendale.

Il progetto QUASAR intende sviluppare una piattaforma a supporto della digitalizzazione dei processi di asset management in contesti di Industria 4.0 promuovendo un avanzamento del framework JARVIS, mediante metodi quantitativi di analisi diagnostica e predittiva basati su dati e su modelli derivati da artefatti della pratica industriale e connettendo la rappresentazione dei digital twin di un asset con quella dei workflow di operazione e manutenzione, attraverso un’architettura software adattabile a una varietà di tipologie di prodotti, linee di prodotto e configurazioni specifiche.

Ciò sarà realizzato facendo leva su soluzioni software “enterprise” avanzate:
un “Libretto di impianto” digitale, inteso come rappresentazione eseguibile in grado di caratterizzare gerarchie di sistemi complessi, sia in termini di product line sia in termini di logiche di propagazione dei fallimenti, e corredato da informazioni quali osservazioni e misure delle condizioni operative e logistico-geografiche degli asset interni;
una estensione dei moduli di Workflow e Trouble Ticketing del prodotto AskMe Desk di LASCAUX, realizzando un sistema di IT Asset Management compliant ITIL 4 integrato con il “Libretto di impianto” digitale;
un ecosistema di agenti di analisi in grado di compiere valutazioni di reliability degli asset a “runtime”, al fine di monitorare il corretto funzionamento a regime, e “offline”, al fine di supportare la progettazione o il raffinamento di sistemi nuovi o preesistenti;
un ambiente “cloud” per il rilascio e l’esecuzione secondo il paradigma dettato da architetture orientate ai servizi.

Il progetto realizzerà un prototipo di moduli SW atto a finalizzare un’istanza concreta della piattaforma, compiendo sperimentazioni in contesti operativi business critical (Smart City, filiere di produzione quadri elettrici, servizi di telecomunicazione).

QUASAR, mirando a valorizzare i risultati della ricerca del sistema manifatturiero toscano, risulta coerente con la roadmap tecnologica Applicazioni e servizi ICT per l’industria ed il trasferimento tecnologico (cloud computing, business intelligence, smart manufacturing).

Il progetto è realizzato da un’associazione di imprese e organismi di ricerca con competenze diversificate: software e sistemi informativi (LASCAUX, UNIFI-DINFO), sistemi HW/SW per Smart City (SISMIC), asset e workflow management (ESSETI, LASCAUX), esperienza tecnico-scientifica nell’ambito di modelli, metodi quantitativi, di machine learning, e di Ingegneria del SW (UNIFI-DINFO).

Costo totale del progetto: 1.499.275,45 €

Contributo totale concesso: 674.673,95 €

Contributo totale concesso Partner Esseti: 63.950,06 €

Partner Promotori del Progetto:

digitalizzazione dei processi

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Piano Transizione 4.0. Come ottenere il Credito d’imposta per le imprese che investono in macchinari e impianti

12 Ago , 2021,
esseti
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Fino al 31 Dicembre 2021 è possibile richiedere l’applicazione del credito d’imposta al 50% a fondo perduto per acquisit impianti e macchinari

 

Transizione 4.0 credito d'imposta

Perchè richiederlo ora?

Se hai effettuato un acquisto o intendi acquistare impianti e macchinari necessari alla digitalizzazione dei tuoi processi aziendali e produttivi, con il , Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 sono  è possibile usufruire dell’aliquota del 50% per l’applicazione del credito d’imposta fino al 2021.

Per il 2022 l’aliquota scenderà al 40%.

Per poter presentare la richiesta, gli impianti e i macchinari oggetto dell’investimento devono rispettare specifici requisiti tecnologici per cui  occorre produrre una perizia asseverata da parte di un tecnico.

Esseti può aiutarti a seguire il procedimento e la presentazione della richiesta in collaborazione con il tuo commercialista,  per quanto riguarda:

la valutazione dell’investimento

la gestione e verifica dei fornitori hardware e software

la gestione dell’ interconnessione

E’ importante poter utilizzare subito questa opportunità, poichè   nel 2022 l’agevolazione scenderà al 40%.

Questo vorrebbe dire ad esempio, che per un macchinario del valore di 500.000 Euro  si perdono 50.000 Euro di contributi.

L’opportunità più interessante però riguarda le PMI.

In questo caso le piccole imrpese possono  cumulare gli effetti della Sabatini, aggiungendo un ulteriore 10%  a fondo perduto di credito d’imposta e arrivare quindi ad un totale del 60%.

Altre opportunità inserite nel Piano Transizione 4.0 sono i  Crediti per ricerca e sviluppo e Credito Formazione 4.0.

Vedi la documentazione del Mise: Presentazione, Slide

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